Nell’estate 2016 si vende l’Italia. Poche storie, insieme alla Spagna e alla Grecia siamo una delle tre destinazioni top, in cima ai desideri dei turisti provenienti dai ricchi Paesi del Nord Europa. Anzi, per i tedeschi - che qualche problemino in Grecia ce l’hanno - ce la giochiamo coi cugini iberici. Insomma, prepariamoci ad accogliere qualche milione in più dei 53 milioni di arrivi che abbiamo registrato nel 2015 (con un incremento del 50% dal 2001 a oggi, come dichiarato al Forum 2016 di Cernobbio. Senza farsi prendere dal falso mito dell’Italia prima destinazione turistica al mondo, che non saremo mai più. Per accogliere turisti bisogna essere bravi, e per esserlo bisognerebbe eliminare alcuni difetti che ci caratterizzano, e che gli stranieri conoscono bene. Difetti gravi, che ci rendono meno competitivi, efficienti e - in alcuni casi - pure antipatici. Come testimonia l’indagine condotta da Mario Cardone, fondatore di Aurae Hospitality Marketing, che ha chiesto quali essi siano a 15 tra agenzie di viaggi e tour operator stranieri (americani ed europei, tutti specialisti sul prodotto Italia) e li ha implementati con la sua esperienza diretta. Ecco i primi 5, in ordine di gravità.
5° La scarsa conoscenza delle lingue - L’inglese è parlato dal 38% della popolazione (parlato a livello di minima comprensione e scambio verbale semplice - ndr). Meno del 20% parla due lingue straniere, un dato sorprendentemente basso in un Paese a forte vocazione turistica come l’Italia.
4° La qualità delle strutture alberghiere - La qualità media delle nostre strutture alberghiere è considerata insufficiente. Molte strutture sono fatiscenti, con servizi scarsi e senza una strategia di pianificazione degli investimenti. N.B. Negli ultimi 5 anni gli arrivi stranieri sono cresciuti del 33% negli hotel 5 stelle, del 23% nei 4 stelle, del 14% nei 3 stelle; sono invece diminuiti in quelli a 2 stelle (-4,7%) e a 1 stella (-7,9%).
3° La mancanza di standard qualitativi nei servizi - In molte realtà (anche legate ad un turismo di fascia alta) non vi sono standard qualitativi idonei a garantire una uniformità nella qualità percepita dal cliente. Vale a dire che l’esperienza in un resort di lusso può essere eccezionale una volta, e modesta la volta successiva.
2° L’impreparazione del nostro personale di contatto - Il nostro personale (dal tassista alla guida, dal receptionist al maitre - ndr) è generalmente percepito come poco preparato e ciò si traduce in un servizio poco professionale e disomogeneo. Il ritardo nei pagamenti (le aziende italiane sono notoriamente pessime pagatrici) è indicato come motivo di insoddisfazione e indice di inaffidabilità.
1° La mancanza di servizi e infrastrutture adeguate - Mancano o funzionano male i servizi di base (trasporti, pulizia, sicurezza, informazioni ai turisti). Viene indicata come criticità anche la difficoltà di accesso alle informazioni e alla prenotazione di molti servizi su internet (trasporti, musei, mostre ecc.). N.B. La query su Google “Bus 64 in Rome pickpockets” genera oltre 67.000 pagine, non a caso.
Quadro poco incoraggiante, certo. E correzioni per le quali serviranno decenni. Ma l’Italia è e resta il Paese dove la maggior parte degli abitanti di questo pianeta vorrebbe venire in vacanza.