Luca Caraffini, amm.re delegato di Geo Travel Network, la rete controllata da Alpitour e Costa Crociere conosce come pochi il mercato delle agenzie di viaggi. ospita un suo editoriale. “Sono trascorsi quasi 6 anni dall’ingresso di Alpitour e Costa Crociere nell’azionariato Geo, nel quale peraltro il sottoscritto e Dante Colitta hanno volutamente mantenuto una partecipazione. Oggi contiamo 1.600 agenzie e mai come ora siamo stati così completi e al centro di tutti i giochi. Su due tavoli: quello degli azionisti, che - dal 2011 a oggi - portano a casa risultati di crescita ben superiori alle medie di mercato. Solo con Alpitour, Geo ha praticamente raddoppiato le vendite che all’epoca erano prodotte dalle agenzie BravoNet e HP. In più, chiudiamo bilanci in nero, quindi la rete genera sia vendite che utili. Mi vien da sorridere quando sento dire che un nostro azionista avrebbe preferito non entrare nella distribuzione... Sul tavolo dei fornitori, facciamo contenti anche loro: per tanti t.o. siamo in contratto il network numero uno; senza fare l’elenco della spesa, sono nomi grossi, perché la fiducia ce la siamo guadagnata sul campo, coi numeri (veri). Parliamo di prodotto? Sono 29 anni che lavoro nel settore e non sono mai uscito da una riunione nella quale il commerciale non discuteva col prodotto, per la qualità di una struttura, per il prezzo, per gli impegni, per la concorrenza più aggressiva... Non esiste il prodotto facile o difficile da vendere, ma prodotti per alcuni e altri per certi clienti. L’offerta di Alpitour e Costa è cosi ampia che spazia da viaggi voyager a una mini crociera, da un Karambola a un SeaClub. Certo, è più facile vendere una crociera o un Villaggio Bravo, ma con Costa e Alpitour generiamo decine di milioni di euro di vendite, che non faremmo se non proponessimo tutto il loro portafoglio. In questo momento, di prodotto sul mercato ce n’è fin troppo, finisce che abbiamo in troppi la stessa cosa, per questo auspicherei scelte più convinte (a buon intenditor...). A prescindere dal fatto che Geo ne sia parte, ribadisco la mia fiducia nell’integrazione verticale, modello di business che in Italia reputo essere vincente. Con due azionisti cosi potenti disponiamo di progettualità internazionali, forza economica e una struttura senza eguali. Pensare di mettere in piedi un t.o., anche in white label, e farlo anche vendere comporta, tutto sommato, sforzi imponenti e costi maggiori. Alpitour e Costa dispongono di un portafoglio completo e selezionato, quello che manca lo prendiamo da altri fornitori, le 1.600 agenzie Geo vendono: è così che funziona.