Luca Caraffini non ha bisogno di presentazioni, dopo Settemari dal 2005 a oggi ha inanellato Bravo Net, Geo Travel Network, Welcome Travel Group (con la parentesi non felicissima di Welcome Travel Store) e da maggio 2023 è tornato a fare l’imprenditore con Istante Viaggi. Sempre legato al territorio di origine, sempre sul pezzo (anche sui social), sempre pervicacemente in contrasto coi “piani superiori”.
Domanda - Da 20 anni esatti a fondare e gestire network di agenzie: cosa è cambiato da allora? Risposta - In passato avevamo un confronto di mercato, sia per quanto riguarda le agenzie che i tour operator, nettamente superiore. Vi era una concorrenza tra le parti, potevi impuntarti con un fornitore e cambiare bandiera, o network. Oggi tutto questo è cambiato, le relazioni sono più articolate e complesse, il business ne risente. In meglio, abbiamo tanti sistemi di comunicazione in più: prima si usavano le locandine appese alle vetrine; oggi lavoriamo sui social, tutto un altro mondo. D - L’integrazione verticale delle macro-aggregazioni: pregi e difetti. R - Io vedo più pregi, alla fine anche in Italia ci siamo uniformati al modello introdotto in Germania tanti anni fa: gli schieramenti sono chiari e le parti devono lavorare in maniera sinergica. Difetti: succede che l’agenzia non abbia in carrello tutti i tour operator su una determinata destinazione, perché in concorrenza tra loro, direttamente o su altri assi della filiera. A volte per scelte commerciali plausibili, ma altre per “problematiche ai piani superiori”, diciamo cosi. Invece pensare di essere amici di tutti vuol dire essere secondi con tutti, questo è sicuro... D - Cosa deve fare - oggi - un agente di viaggi per restare sul mercato? R - Tre cose che non ha fatto in passato: monitorare ricavi/vendite ogni mese, una maniacale attenzione alla marginalità è indispensabile; “diventare” sociale o farsi supportare a livello social, più che pensare di mettere i fax aggiornati in vetrina; scegliere i partner con cui “puntellare”, e uso proprio questo termine, la propria azienda. Aggiungo infine, pensare in grande, ma essendo coscienti dei propri limiti.