NetworkNews incontra Michele Mastromei, Business Executive, Network & Web Agency Director di Costa Crociere, che il 2 luglio 2011 vara la nuova ammiraglia Costa Favolosa. Mastromei è savonese, ha 45 anni e una carriera tutta nel crocierista genovese, iniziata nel 1993 come promoter. |
Domanda - Quasi vent’anni di Costa Crociere: in cosa è cambiato il mercato delle agenzie di viaggi, dal 1993 a oggi, per Costa? Risposta - È cambiato molto in quantità, qualità e modalità di lavoro. Il mercato si è frammentato su un numero molto (troppo?) elevato di p.v.; sono state stravolte le posizioni dominanti delle agenzie storiche; si è avvicinata al lavoro una nuova fascia di agenti di viaggi, più giovani, rapidi e capaci di utilizzare le nuove tecnologie. Resta un settore debole, con poche risorse da investire, poco strutturato e rappresentato, che sconta anche una certa debolezza dei T.O. La grande crescita dei network (in qualunque forma li si voglia considerare) credo rappresenti il tentativo di rispondere alla debolezza della categoria. D - La joint venture tra Costa e Welcome ha fatto molto scalpore, alcuni temono che il vostro prodotto verrà orientato preferenzialmente verso le agenzie di Alpitour. È così? R - Crediamo da sempre nella distribuzione e, in particolare, nella distribuzione di qualità: per questo abbiamo investito nel progetto Welcome Travel. Con questa logica Welcome crescerà in futuro, così come dovrà crescere tutto il mercato. Il nostro obiettivo non è spostare traffico da una parte all'altra, ma creare nuove opportunità per sostenere la crescita che avremo nei prossimi anni. La distribuzione di qualità che vende Costa Crociere non deve temere alcuna forma di orientamento o pressione da parte nostra. D - I network sono un fenomeno che Lei ha visto nascere: qual è il maggior pregio e il peggior difetto che una rete che lavora con Costa dovrebbe/non dovrebbe avere? R - Il maggior pregio è la capacità di indirizzare le vendite, di concentrare le prenotazioni sulle date/partenze più deboli, di saperlo fare usando tutte le leve e non necessariamente solo quella del prezzo. Il network virtuoso deve saper sfruttare tutte le opportunità che mettiamo sul mercato e aiutare le agenzie a usarle al meglio. Al contrario, il peggior difetto è la poca organizzazione, lo scarso controllo della rete e delle proprie vendite e, soprattutto, la mancanza di visione e strategia, che porta spesso a fare scelte miopi e di corto respiro.