Requiem per un network. Sarebbe questo il titolo giusto per l’epilogo di Buon Viaggio Network, rete che ha segnato la storia del networking turistico italiano e che abbandona la scena col già visto corteo di avvocati in lite, creditori in ambasce e - ovviamente - colleghi lasciati a casa. Oggi Buon Viaggio SpA è una società “inoperativa”, ovvero non ha che un paio di dipendenti e una sede milanese ormai svuotata, ha perso tutte le agenzie affiliate ed è sommersa dai debiti. Fonti affidabili parlano di 3/400.000 euro di mancati pagamenti BSP, ma soprattutto di un buco di 8 milioni di euro nei confronti dei tour operator, in primis Alpitour, Ventaglio e Costa Crociere. Dopo varie ridistribuzioni di quote e la graduale uscita dei soci fondatori, tra i quali il presidente “storico” Adriano Biella, Buon Viaggio SpA appartiene per il 98,8% a Soglia Hotel Group Srl, la società alberghiera del discusso imprenditore salernitano Gerardo Soglia. In UVET ITN, Gattinoni Travel Network e G40 si sono ormai accasate le poche decine di agenzie Buon Viaggio Network, rimaste fino all’ultimo in una rete che - negli anni di massimo successo - raggiungeva le 300 unità e rappresentava un bench-mark per chiunque volesse costruire un network in Italia. Una prece.