Chi è Roberto Gentile

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L’EDITORIALE DI ROBERTO GENTILE

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CHI VA E CHI VIENE

IL NETWORK DEL MESE

L’AGENZIA DEL MESE

exito-logo.jpgguglielmo-isoardi.jpgHa fatto scalpore, il comunicato stampa diffuso da Exito lo scorso 29 novembre: sia perché la società che fa capo a Guglielmo Isoardi comunica con piemontese (e quindi infrequente) understatement, sia perché esprimeva una posizione molto netta sulle varie reti partecipate. “Dopo una fase di avvicinamento” spiega Isoardi a TTG Italia “ci siamo resi conto della necessità di una maggiore snellezza e rapidità esecutiva, quindi era fondamentale mantenere forti le individualità delle varie reti”. Da cui consegue l’avviato processo d’integrazione tra Bravo Net e HP Vacanze Network; la confluenza di Marsupio, Fespit e delle agenzie leisure HRG in un network a marchio unico; la strategia di sviluppo di G40 come rete indipendente. “Il 2010 si conclude con risultati positivi da parte di ogni network partecipato, tenuto conto dell’andamento del mercato. L’obiettivo per il 2011 non è la crescita in termini di affiliazioni, ma la ricerca di sinergie tra network e agenzie affiliate, e di strategie comuni tra network e t.o.".

 

michael_moritz.jpglogo-yahoo.gif“Quando, nel 1995, mi chiesero di finanziare lo start-up di Yahoo! ci pensai su: i due universitari che avevano avuto l’idea, Jerry Yang e David Filo, mi erano simpatici e l’idea di una directory di siti mi piaceva, ma soprattutto mi garbava il nome. Va bene, risposi, ecco i soldi, ma a condizione che manteniate il nome Yahoo!”  Con due milioni di dollari a disposizione, Yahoo! è diventato uno dei maggiori successi della storia del web. Il finanziatore, innamorato del nome molto cool, era Michael Moritz, uno dei più famosi e ricchi venture-capitalist del mondo, che con Sequoia Capital ha finanziato anche PayPal, Google, Apple, Cisco, YouTube“Sequoia decide di investire in una moltitudine di progetti reputati interessanti di cui solo una minima parte diventa famosa: quei pochi che ce la fanno coprono le spese di tutti gli altri che non usciranno mai dall’anonimato. Non esiste una ratio che permette di giudicare se effettivamente il Google della situazione o la PayPal del caso avranno successo: sono aziende e innovazioni talmente potenti che non si possono giudicare con i numeri…” chiarisce Mr Moritz. networkn-loghetto.gif ha un messaggio per lui: “Dear Mr Moritz, in Italia la fantasia non ci manca e anche a noi non piace essere giudicati con i numeri. Venga a trovarci, che abbiamo da proporLe un paio di business turistici, con dei bei nomi, ai quali farebbero comodo un paio di milioni di euro..."

 

billgates.jpg"Le agenzie di viaggi saranno le prime a fare le spese dello sviluppo di Internet, le prime a sparire dal mercato. Per questo ho creato Expedia” era il funesto vaticinio di Bill Gates, il fondatore di Microsoft, l’uomo più ricco del mondo, uno dei maggiori benefattori dell’umanità e molte cose ancora. Era il 1999 e – per fortuna degli agenti di viaggi – non ci ha preso.
stelios_easypizza.jpg“Our relationship with travel agencies is easy: they hate us, we hate them” ovvero “Le agenzie di viaggi ci odiano, noi odiamo le agenzie di viaggi” dichiarava con malcelata soddisfazione il fondatore di easyJet, l’anglo-cipriota Stelios  Hagi-Joannou. Era il 1999 e Stelios, poco più che trentenne, paventava la disintermediazione  e si gettava nel nascente business delle compagnie aeree low-cost, dove avrebbe mietuto successi. Oggi Stelios, che preferisce esser chiamato con il nome proprio, si occupa di crociere low-cost, pizza a domicilio low-cost, hotel low-cost e forse le agenzie di viaggi non le odia più. Anche perché i suoi voli easyJet li vendono volentieri, con tanto di fee fatte pagare al cliente.

Mesi fa Ernesto Preatoni, patron di Domina, dava un colpo al cerchio (il tour operating) e uno alla botte (le agenzie): “Domina Travel è un errore, un'attività senza senso. Non credo nel futuro del tour operating. Ce l'abbiamo e ce la teniamo, ma è un'attività che non rende, non sta in piedi. Il Coral Bay, per esempio, la nostra strutture alberghiera top a Sharm El Sheikh: il mercato non lo controlla né il t.o. che commercializza la struttura, né le agenzie che hanno a che fare con i clienti. Il mercato è costituito da intermediari che si fanno la guerra tra loro". Prova a smorzare i toni l’a.d. Walter David, ma il sasso è lanciato. L’augurio è che almeno il vino di Preatoni (ovvero l’alberghiero) sia di quello buono.