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L’EDITORIALE DI ROBERTO GENTILE

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donne manager qL’estate turistica italiana si chiude in positivo, gli stranieri - americani in primis - arrivano a frotte, le prospettive per il 2024 sono più che buone. Queste le conclusioni del TTG di Rimini, a ottobre 2023, ribadite una settimana dopo da ITHIC Italian Hospitality Investment Conference a Roma.

ITHIC è la prima conferenza internazionale dedicata agli investimenti nel settore alberghiero in Italia, organizzata dalla Teamwork di Mauro Santinato e dal prof. Giorgio Ribaudo di THRENDS. Le prime quattro edizioni si sono svolte a Rimini, dal 2023 ITHIC è sbarcata a Roma: quasi 1.000 partecipanti, 60 convegni e seminari, 150 speaker ne testimoniano il successo.

Tra gli attori della filiera turistica, la parte del leone spetta all’hôtelleriel’ho già scritto in passato e lo ribadisco, ecco tre dei tanti motivi:

1. L’Italia è e resterà una destinazione di grande successo. “Noi abbiamo tutto: mare, sole, montagna, cultura, cucina, natura. Nessuno al mondo ha tutto questo insieme” dichiara convinto Otmar Michaeler CEO di Falkensteiner Hotels, che - nonostante il nome e l’accento apparentemente stranieri - è di Bolzano e guida un’impresa italiana che ha successo nel mondo. La varietà e la ricchezza del patrimonio del Bel Paese non hanno eguali (la leadership nel novero di Patrimoni Mondiali dell’Unesco è nota) e - in più - i nostri beni sono raccolti in uno spazio limitato e facilmente raggiungibile. Un trekking a Cortina, al mattino, e un aperitivo al Lido di Venezia, al pomeriggio, distano solo 150 chilometri.

2. Tutti vogliono investire in Italia, tutti vogliono un 5* a Roma e a Milano. Non c’è fondo, americano o orientale o europeo, che non abbia messo billions sul piatto, per comprare catene alberghiere, hotel singoli o semplicemente “mura” nei centri storici delle città d’arte e sui nostri litorali più attraenti. “Apriranno più hotel 5* a Milano che a Roma, nei prossimi anni, tutte le più importanti catene mondiali vogliono esserci” ribadisce Giorgio Ribaudo. Non solo le Fab-4 Roma, Firenze, Venezia e Milano, ma anche Napoli e Bologna, Capri e Sirmione, Como Lake e la Versilia. “I soldi non sono un problema” ammicca il rappresentante di un fondo che fa shopping da noi, e i dollari svolazzano nelle sue pupille…

3. Nuove generazioni alla proprietà e al management alberghiero. Dopo decenni di proprietari sopra i 70 anni e general manager coetanei, o quasi, finalmente facce nuove, giovani e dinamiche, si stanno facendo strada nell’hôtellerie up-scale in Italia. Seconde e terze generazioni di famiglie di albergatori, a Roma soprattutto, ma anche manager 40enni che hanno studiato e lavorato all’estero, e tornano a vivere qui.

Però, poche, pochissime donne, tra proprietà e management. In settore dove il l’eccellenza del servizio, la cura del cliente, la sensibilità ai dettagli sono elementi strategici, il tocco femminile dovrebbe essere molto più presente e valorizzato. Onore al merito, quindi, a tre donne di valore dell’hôtellerie italiana: Elisabetta Fabri, presidente e CEO di Starhotels; Sara Digiesi, CEO di Best Western Italia; Sofia Gioia Vedani, a.d. di Planetaria Hotels. Porte aperte a chi le imiterà. Presto, però.