Il turismo leader dell’eCommerce italiano nel 2010
L’Osservatorio eCommerce b2c School of Management del Politecnico di Milano pubblica da dieci anni il più accreditato e affidabile rapporto sulle vendite on line in Italia. Riccardo Mangiaracina, assistant professor del Politecnico, ne illustra gli elementi essenziali. Nel 2010 le vendite on line sono cresciute del 14% rispetto al 2009, raggiungendo i 6,5 miliardi di euro e superando la soglia dell’1% sul totale delle vendite al dettaglio. È un buon risultato, ma siamo lontani dal 5% della Francia, dal 7% della Germania e dal 10% della Gran Bretagna. Nel 2010 circa 8 milioni di italiani (erano 7 nel 2009) hanno fatto acquisti on line: sono meno della metà dei francesi (20 milioni), una frazione dei britannici (28 milioni) e dei tedeschi (34 milioni). Il turismo domina da sempre l’eCommerce italiano: nel 2010 ha contribuito col 52% (3,4 miliardi di euro) ai 6,5 miliardi di euro complessivi. La crescita rispetto al 2009 è pari a 443 milioni di euro (+15%) e la quota delle vendite on line rispetto al totale è pari al 12,5%, ma concentrata in tre soli settori: biglietti aerei, biglietti ferroviari e prenotazioni alberghiere, che valgono il 70% del totale. Il valore medio di una transazione turistica è passato da 277 a 279 euro, coerente con l’acquisto di un biglietto o di un hotel, infatti, ma ben lontano dal costo di un tour o di una crociera. La top ten delle aziende turistiche è speculare ai prodotti venduti on line: Trenitalia, Air France, Alitalia, Wind Jet e Meridiana, come vettori ferroviari e aerei; eDreams, Expedia, lastminute.com, Venere.com e Volagratis come siti turistici. Non vengono tuttavia conteggiate le vendite di colossi come easyJet e Ryanair, poiché non hanno una presenza societaria in Italia. Nel breve futuro, a spingere l’eCommerce nostrano contribuiranno (indirettamente, visto che non vendono merci) anche i social network come Facebook e Twitter, che permettono a un sempre maggior numero di neofiti di prendere confidenza coi nuovi mezzi. Nel lungo termine, buone prospettive per il Mobile-commerce, ovvero la vendita tramite devices mobili: grazie alla rapida diffusione degli smartphone di ultima generazione, oggi in mano a oltre 11 milioni di italiani. Con due limiti: l’80% delle transazioni mobili avviene attraverso le applicazioni dell’iPhone di Apple (altre piattaforme come BlackBerry e Android sono residuali); sebbene il maggior numero di iniziative di Mobile-commerce sia a cura dei vettori aerei e ferroviari (Meridiana, Lufthansa, Trenitalia e Volagratis), l’utilizzo è legato a una necessità immediata, come acquistare un biglietto aereo mentre si è già in viaggio, più che a una preferenza per lo smartphone anziché per il più tradizionale PC.
L’ecosistema sociale di Isalei Travel
Isalei Travel è un nome noto ai lettori di , che nel numero 18 del 3 novembre 2009 ha raccontato la storia dell’agenzia di Alba guidata da Nuccia Faccenda e Samantha Gabani. Le diamo nuovamente spazio perché “Il fatturato di Isalei Travel è cresciuto del 50% nel primo semestre 2010, rispetto al medesimo periodo del 2009. La nostra media per pratica varia tra 4 e 5.000 euro, e per stilare un preventivo applichiamo una fee da 30 a 150 euro” racconta Nuccia Faccenda. Numeri fuori dal comune per molte delle 11.000 agenzie di viaggi italiane, soprattutto quest’anno. Come ci sono riuscite? “Abbiamo aperto undici anni fa, con l’insegna GiraMondo Viaggi, e ci siamo impegnate tanto. Ad Alba oggi ci sono 14 agenzie di viaggi, 4 solo nella nostra strada, la concorrenza è acerrima. Abbiamo pensato di distinguerci: niente offerte in vetrina, ad esempio, e nessuna lotta all’ultimo sangue, anzi, all’ultimo sconto, per strappare una pratica a un’altra agenzia. I nostri clienti devono conoscerci, noi approfondiamo i loro gusti, cominciano a fidarsi di noi, ci proponiamo di organizzare le loro vacanze. È un processo che dura del tempo, perché la fiducia non si regala al primo che passa. Ma tutto è cambiato negli ultimi due anni: i social media hanno rivoluzionato il nostro lavoro. Da sempre sul web, oggi Isalei Travel dispone di un blog inserito in un “ecosistema sociale”, ossia un sistema integrato nel quale YouTube, Facebook, Flickr e Twitter interagiscono tra loro. Noi non vendiamo viaggi, sul web, non possiamo competere con Expedia e poi non facciamo sconti: sulla rete cerchiamo nuovi clienti, stabiliamo relazioni, le coltiviamo nel tempo. Siamo a disposizione 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, grazie al cellulare, all’email e a Skype. Raccontiamo i nostri viaggi sul blog, su YouTube e su Flickr, e invitiamo i nostri clienti (del 98% dei quali abbiamo l’email) a fare lo stesso. Insomma, vogliamo che la gente prima ci conosca, poi si fidi di noi, quindi ci chieda di organizzare le proprie vacanze. Ma sempre creando una relazione, che sia fisica in agenzia o virtuale sul web. Funziona, i numeri lo dimostrano".
L’editoriale di Maniele Tasca
Maniele Tasca, 41 anni, è dal 2009 direttore generale del gruppo di distribuzione Selex (3.254 punti vendita, 30mila addetti, insegne come Famila e A&O, fatturato di 8,5 miliardi di euro nel 2009), ma è un nome noto agli addetti ai lavori nel turismo: laureato in economia in Bocconi, dopo esperienze nel largo consumo e in Boston Consulting Group e Bain & Company, approda nel 2004 in Alpitour, prima come dir. marketing, poi come a.d. e dir. gen. Welcome Travel Group. gli ha chiesto un parallelo tra i due settori. “La differenza essenziale è che il turismo intermedia servizi e la distribuzione organizzata, invece, beni fisici: la componente logistica gioca un ruolo del tutto diverso. Nella GDO l’alimentare, ad esempio, è più stabile del turismo, come andamento generale: da noi i picchi di vendite raramente superano il +/- 3%, da voi non sono rare variazioni del +/- 20%, mese su mese, di una destinazione o di un prodotto. Nella GDO è più semplice definire una programmazione strategica (3-5 anni) o commerciale (6-12 mesi), perché siamo meno sensibili alle variabili di mercato. I t.o. devono invece stare costantemente “sul pezzo”, essendo alla mercé di elementi esogeni, dal clima alle minacce terroristiche, che colpiscono pesantemente e immediatamente i loro prodotti e il loro mercato. Altro elemento che non aiuta il turismo, la mancanza di dati esterni condivisi. In Alpitour, ad esempio, avevamo una miriade di dati interni (di vendita, di prodotto), però difficilmente confrontabili con dati esterni, affidabili e verificabili. Direi che manca una Nielsen del turismo. Cosa ho portato con me in Selex, da Alpitour/WTG? La cultura del servizio, la flessibilità commerciale e, molto apprezzata, la cura degli eventi aziendali (convention, riunioni commerciali, assemblee), che organizziamo regolarmente, anche per grandi numeri, e che oggi “interpreto” in modo più tecnico e professionale, sfruttando nozioni apprese nei miei anni turistici. Anni dei quali ho un ottimo ricordo, soprattutto in termini di relazioni umane, sperimentate sia nel mio gruppo di lavoro in Welcome che tra gli agenti di viaggi. Ho sempre incontrato persone aperte e positive, in grado di affrontare con piglio le avversità quotidiane. Ottimismo e volontà, ecco due qualità che tutti dovrebbero riconoscere a chi si occupa di turismo”.
Le aziende familiari: un male necessario
Lavoro nel turismo da 23 anni e gli ultimi 16 li ho trascorsi in aziende familiari: prima 5 anni di Ventaglio, poi 11 in Frigerio Viaggi. Il 95% delle aziende turistiche italiane (t.o., agenzie, alberghi) è in mano a una famiglia: nulla di strano, quindi. Ma ho sviluppato una tesi, ovvero che le aziende familiari siano un male, ma necessario. E che, nel nostro settore, vadano divise nelle seguenti 5 categorie cinematografiche.
1. GRUPPO DI FAMIGLIA IN UN INTERNO - Quando sono entrato in Frigerio, nel 1999, le agenzie erano 4, due meno dei familiari Frigerio attivi in azienda, che erano 6: Giancarlo Frigerio, figlio del fondatore, che con la moglie si occupava di pullman; i figli Simone e Paola, rispettivamente al commerciale e ai gruppi; i cognati Giovanni Arnaboldi e moglie in amministrazione. Undici anni dopo, le agenzie sono diventate 60, i parenti Frigerio di meno, ma non di tanto: sono arrivati Chiara e Carlo, figli di Giancarlo, che si occupano di personale e di pullman; la moglie di Simone, al commerciale; il marito di Paola, che guida l’agenzia di Como; a breve sono attesi i figli di Arnaboldi, e la quarta generazione va ancora a scuola, ma il posto ce l’ha. Frigerio Viaggi ha i pregi e i difetti di una famiglia “allargata”: si litiga, anche aspramente, ma la domenica ci si ritrova tutti a pranzo, e poi i bimbi giocano. Scommetti che se Simone Frigerio avesse avuto in mano il potere che la famiglia non gli ha concesso, oggi Frigerio Viaggi Network sarebbe un piccolo network con un grande futuro, e non - solo - un network piccolo?
2. IL SIGNORE DEGLI ANELLI - Fare un passo indietro, al momento giusto, non è facile: soprattutto per coloro che hanno avuto un’intuizione e realizzato un’impresa. Una grande impresa, una delle più grandi. Bruno Colombo fondò Viaggi del Ventaglio nel 1976, quando i figli Alessandro e Stefano erano bambini, e in vent’anni l’ha trasformata nel secondo t.o. italiano, a ridosso della corazzata Alpitour. Ma il nuovo millennio porta male, e nel volgere di pochi anni la crescita inarrestabile si trasforma prima in crisi, poi in tracollo. Il figlio Stefano, erede designato di Bruno, è ascoltato, ma il padre fa di testa sua. Scommetti che, se nel 2006 Stefano avesse convinto Bruno a cedere a Globalia (colosso spagnolo da 2 miliardi di euro), il padre sarebbe uscito di scena qualche anno prima e Ventaglio non sarebbe - oggi - sull’orlo del fallimento?
3. MILLION DOLLAR BABY - Vittoriano Scotti è un uomo che si è fatto da solo, e in una ventina d’anni aveva portato il suo t.o., TeoremaTour, dall’anonimato alle vette del tour operating italiano. Sede prestigiosa in centro a Milano, un rapporto dipendenti/fatturato (pochi i primi, alto il secondo) invidiato da tutti i colleghi. Scocca il millennio ed entra in azienda il figlio Alessandro: come tutti i ragazzi, è appassionato di web e s’inventa il tour operator on line. Todomondo esordisce dichiarando di non entrarci nulla, con Teorema, e prosegue peggio. Fatto sta che nel 2009 TeoremaTour salta col botto, e Vittoriano Scotti è immortalato mentre cerca di sfuggire alle telecamere accusatorie di Striscia la notizia. Scommetti che, se non ci fosse stato Todomondo, TeoremaTour sarebbe ancora lì?
4. VADO A VIVERE DA SOLO - In un Paese dove il presidente del Consiglio va per i 74 e il presidente della Repubblica è ottuagenario, non è scontato che un rampollo di 40 anni prenda il posto del padre in azienda. Che diavolo?! A 49 anni Barack Obama è solo presidente degli USA... Talvolta è meglio trovare la strada per conto proprio, anziché seguire le orme degli avi. Frederic Naar è nipote dell’ex proprietario de i Grandi Viaggi e figlio dell’a.d., fino al 1994, dello stesso tour operator, ma decide presto di mettersi in proprio. Fonda Naar T.O. nel 1995 e oggi, a 46 anni scarsi, presiede un gruppo da 90 milioni di euro, che ha inglobato Aviomar (anch’esso un’impresa familiare, non a caso). Scommetti che Frederic avrebbe una vita molto più tranquilla, se non gestisse un t.o. col suo nome?
5. GOODFELLAS - QUEI BRAVI RAGAZZI - Non succede spesso, ma quando càpita è una fortuna, per la famiglia e per l’impresa: il padre è intelligente, e i figli pure, e - soprattutto - non litigano. Negli anni ’70 Carlo Pompili prende il diploma di ragioniere alle serali, suona la chitarra in un gruppo chiamato I Puffi 70 e ha già due figli. Quarant’anni dopo è il presidente di Veratour, t.o. noto per non aver mai chiuso un bilancio in perdita, in vent’anni di storia, e sfiora i 200 milioni di fatturato. “Non mi offendo se mi chiamano ragioniere: se bisogna fare un investimento utile non mi tiro indietro. Non posso certo lavorare col fucile puntato alla voce costi!”. La politica commerciale di Veratour è tutta nelle mani del figlio Stefano, le gestione dei villaggi in quelle del figlio Daniele. Scommetti che se Stefano e Daniele non fossero stati all’altezza, Carlo avrebbe saputo dove puntare il fucile?
E scommetti infine che il lettore sa in quale categoria collocare Valtur, Uvet, Sprintours, Gattinoni, Eden Viaggi, Happy Tour o Press Tour?
E siamo a quattro...
Dopo un anno e mezzo di e diciassette numeri, un’idea nata per caso e con mezzi modesti sta diventando una piattaforma di comunicazione multimediale. A questa newsletter si sono aggiunte , la prima newsletter interamente dedicata ai t.o. italiani (due numeri, a marzo e a giugno), con Pierluigi Taliento ed Enzo Carella come co-autori; , notizie e curiosità dal mondo del trasporto aereo (numero uno pubblicato pochi giorni fa), curato da Letizia Orsini; entro l’estate nascerà la nuova newsletter che parlerà di hotellerie e real estate, compilata da una collega espertissima del settore. Ogni newsletter avrà un canale dedicato su YouTube (come www.youtube.com/networkvideonews) e un sito specifico (come www.network-news.it). Ma ogni newsletter - e ognuno degli autori - partecipa, contribuisce e organizza eventi connessi al tema trattato: è il caso di Top Travel Agent a TTG Incontri 2009 e della seconda edizione di AdvForum, in BIT 2010. E siamo solo all’inizio. Un grazie di cuore, di nuovo, ai quasi 1.000 colleghi e amici che seguono . Non vi annoierete. Buone vacanze.
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