Chi è Roberto Gentile

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L’EDITORIALE DI ROBERTO GENTILE

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CHI VA E CHI VIENE

IL NETWORK DEL MESE

L’AGENZIA DEL MESE

rg-scrive-diapo1-q.jpgrg-scrive-diapo2-q.jpgDal 2002 Roberto Gentile, autore della presente newsletter, conduce la più approfondita e dettagliata analisi delle reti di agenzie in Italia. Il Network Monitoring© 2013 descrive uno scenario in perenne trasformazione, rivoluzionato rispetto a solo tre anni fa. Nel 2010 i network in attività toccavano il picco storico di 121, con 7.640 agenzie affiliate. Scendevano a 108 nel 2011, quindi a 95 nel 2012, crollano a 81 nel 2013: 40 reti escono di scena nel triennio più infausto del turismo italiano, che segna anche la scomparsa di centinaia di agenzie. Aumenta infatti la ratio network/agenzie: nel 2010 ogni network ne affiliava mediamente 63, oggi ognuna delle 81 reti ne conta 99. Due i fenomeni eclatanti degli ultimi 24 mesi: l’ingresso dei grandi player nella distribuzione e la fortissima concentrazione. Alpitour e Costa Crociere controllano Geo (ex Bravo Net HP Vacanze) e Welcome Travel; MSC ha comprato Bluvacanze; Hotelplan, grazie a Franco Gattinoni, ha un piede in Gattinoni G40. La concentrazione ha spezzato il mercato in due: le macro-aggregazioni da un lato, i network (ancora) indipendenti dall’altro. Questi sono 36 (su 81) e riuniscono 2.166 agenzie con una ratio molto bassa, pari a 60 agenzie ciascuno. Ci sono reti di buone dimensioni (Marsupio, Last Minute Tour o Settimotour CTS Le Marmotte), ma anche tante che contano poche decine di agenzie. Per macro-aggregazione s’intende un network di cospicue dimensioni (almeno 300 agenzie) che aggrega reti più piccole (Welcome Travel le chiama multilocate) e sfrutta il potere di negoziazione a monte (verso i fornitori) e a valle (verso le agenzie). A dicembre 2013 le macro-aggregazioni sono solo 5: Geo / Welcome Travel (2.595 agenzie); Uvet ITN Travel Co (1.163); Bluvacanze / Open Travel Network (1.133); Gattinoni / G40 (642) e  Robintur Travel Network (306); dispongono di 45 network collegati (sugli 81 totali) e affiliano 5.839 agenzie. Elemento comune a tutte e 5 le macro-aggregazioni, l’integrazione a monte della filiera (es. Bluvacanze con Going e Gattinoni con Hotelplan) e a valle (es. Costa e Alpitour con Geo e Welcome Travel). La somma di 5.839 e 2.166 fa 8.005 agenzie: mettiamo che un migliaio siano ridondanze e doppie appartenenze, possiamo stimare che 7.000 agenzie (sulle 8.500 che vendono leisure in Italia) siano affiliate a una rete: l’82% del totale. Ma chi comanda adesso, attenzione, non è più la distribuzione, ma la produzione. Un abstract del Network Monitoring© 2013 è visibile qui.

 

liscia-roberto.jpgslide-dinamica-vendite.jpgL’ingegner Roberto Liscia è presidente e fondatore di Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano costituito nel 2005, la cui mission consiste nel “promuovere iniziative che contribuiscano alla conoscenza e alla diffusione delle tematiche, dei servizi e delle tecnologie connesse al commercio elettronico”. Esperto come pochi di eCommerce, a maggio 2013 Liscia ha presentato i dati dell’Osservatorio eCommerce B2c, costituito nel 2000 insieme alla School of Management del Politecnico di Milano. “Tutti i segnali e gli indicatori descrivono un settore in salute e crescita. Nessun comparto economico è cresciuto con tale entusiasmo, soprattutto in termini di consumatori: sono circa 14 milioni di italiani che hanno acquistato online nel 2012/2013, ovvero + 50% nel giro di dodici mesi! Persone che hanno finalmente rotto gli indugi e dal mero utilizzo di Internet per avere informazioni sono passate all’acquisto. I margini di crescita sono ampi: da noi solo il 34% di chi naviga on line poi acquista, mentre in Gran Bretagna e Germania siamo nell’ordine del 90%. Questo spiega i 305 miliardi di euro che rappresentano il valore complessivo dell’eCommerce in Europa, ormai area leader mondiale davanti agli USA (280 miliardi) e all’Asia Pacifico (216 miliardi). Incoraggianti, nonostante la crisi del commercio tradizionale (e forse anche per quello - ndr) le previsioni 2013 del mercato domestico: si stima una crescita del 17% sul 2012, per un fatturato di 11,2 miliardi di euro. Crescono l’abbigliamento (+ 27%), l’informatica (+ 24%), l’alimentare (+ 18%) e il turismo (+ 13%): questo vale da solo 5 miliardi, ovvero il 44,5% dell’eCommerce italiano. Confermata infine la concentrazione in tre soli settori, come si registra da sempre: biglietti aerei, biglietti ferroviari e prenotazioni alberghiere lasciano le briciole a tutto il resto".

 

xviii-rapporto-feb13.jpgIl primo Rapporto sul Turismo Italiano venne presentato a Firenze nel 1984 dal fondatore prof. Emilio Becheri, curatore anche della XVIII edizione, sviluppata in 620 pagine e presentata dagli autori in BIT 2013. Il Rapporto 2011-2012, riconosciuto come documento fondamentale per le politiche del turismo in Italia, si articola in cinque parti: 1.Statistiche ed economia; 2.Imprese e servizi; 3.Competitività delle destinazioni; 4.Turismi e mercati; 5.Istituzioni e turismo. Nel’ambito della seconda parte, Roberto Gentile ha curato il capitolo 2.3 “La distribuzione turistica in Italia: scenario e tendenze. Centrali e macro-aggregazioni come fenomeni recenti” (disponibile in visione qui), che rappresenta lo stato dell’arte del retail turistico in Italia. Se ne riporta un breve abstract:

 

In un mercato in continua evoluzione è difficile descrivere scenari a medio-lungo termine, quindi ci limitiamo a cinque previsioni nel breve, nell’arco del 2013/2014:

1. le 5 macro aggregazioni citate spezzeranno il mercato in due: da un lato le agenzie ad esse collegate, dall’altro tutte le altre;

2. i network continueranno a diminuire di numero e avranno diffusione sempre più territoriale (regione, provincia);

3. le agenzie aggregate a una rete cresceranno al centro-sud e resteranno stabili al nord;

4. l’aggregazione sarà totale, o quasi, per le agenzie di recente apertura, mentre le agenzie storiche saranno sempre più restie ad allearsi a qualcuno;

5. da giocare la partita su pacchetti turistici e crociere, tuttora patrimonio delle agenzie di viaggi tradizionali: se i fornitori (tour operator e crocieristi) decideranno di bypassare il retail, oppure le OLTA (dalle grandi, Expedia e Volagratis, alle piccole, Yalla Yalla e Lets) riusciranno a guadagnare quote di mercato sul consumatore finale, allora lo scenario sarà ancora rivoluzionato.

 

r-gentile_book03.jpgLa crisi che ha decimato i tour operator italiani colpisce, e duro, anche network e agenzie. A marzo 2012 stimavo che circa 9.500 agenzie vendessero in Italia pacchetti turistici e che le reti fossero scese a 96, dalle 108 dell’anno prima e addirittura dalle 121 del 2010. Nel 2012/2013 si stima abbiano chiuso almeno 500 agenzie, di conseguenza diminuiscono anche i network, e di reti nuove, almeno nel 2013, non c’è traccia...

Ma i network servono ancora? A monte della filiera (ovvero ai fornitori, ai partner commerciali, alle destinazioni) le reti servono, eccome: trattare col management di Welcome Travel o di Bravo Net / HP Vacanze o di Uvet ITN significa trattare con migliaia di agenzie affiliate. Ma a valle, ovvero per le agenzie, vale lo stesso? Forse, non più come prima. I network nascono come gruppo d’acquisto, quindi puntano da sempre sulla capacità negoziale: ottengono condizioni migliori dai fornitori (t.o., croceristi, compagnie aeree, GDS) e ne girano i benefici alle agenzie. Ma sempre più fornitori tendono a premiare le agenzie che li vendono, che siano aggregate o indipendenti. E non raramente un’agenzia si vede offrire dal t.o. o dal crocerista condizioni identiche, che appartenga a una rete oppure no. Recente è il fenomeno della disintermediazione effettuata dai corrispondenti locali (come Globe Inside), che permettono alle agenzie di organizzare tour complessi, in Namibia o in Patagonia, utilizzando gli stessi fornitori dei più affermati t.o. e ovviamente spuntando prezzi più convenienti di quelli pubblicati in catalogo. Certo, a garanzia non c’è più il brand di una Hotelplan o di una Kuoni, per fare qualche nome, ma in tempi di crisi sembra valere più il prezzo (e l’affidabilità del prodotto) del marchio. Altri servizi, che giustifica(va)no le fee richieste dai network alle agenzie, sono in discussione. La formazione, ad esempio, che da baluardo di professionalità e aggiornamento è ora relegata ai neofiti e a chi può permettersi di assentarsi dal banco. Gli educational dei tour operator, una volta preda ambita dagli agenti, oggi merce sempre più rara. Insomma, i network servono ancora, ma a che cosa devono spiegarlo meglio. A se stessi, prima che alle agenzie e ai fornitori.

 

pietro_martani.jpghalldis_logo.jpgEra il 1986 quando nasceva Windows on Italy, società specializzata in gestione e affitti turistici di prestigiose residenze private in Toscana. L’intuizione era di Leonardo Ferragamo, figlio di Salvatore Ferragamo, blend_tower.jpguna delle eccellenze del “made in Italy” nella pelletteria e negli accessori di lusso. Negli anni successivi il progetto cresceva e si trasformava in una holding, Windows on Europe SpA, di cui oggi è presidente Ferragamo e CEO Pietro Martani. Nel 1986, Martani andava ancora a scuola: oggi, superata la boa dei 40 anni, è un manager-imprenditore, di quelli che si trovano bene su entrambe le sponde dell’Atlantico. “Nel 2002, reduce da un’esperienza negli USA, investii 100.000 euro per affittare 50 appartamenti in centro a Milano e dare agli uomini d’affari di passaggio un’alternativa all’albergo: i primi clienti furono Dolce & Gabbana, Vodafone, Banca Intesa, l’Onu, così nacque Rentxpress racconta Martani. “Le cose sono andate bene, le attività si sono moltiplicate: Halldis offre soluzioni di alloggio per chi viaggia per lavoro o per piacere, garantendo la comodità di una vera casa. Appartamenti arredati e dotati di tutti i comfort, disponibili da un minimo di tre giorni fino a più di un anno: ne abbiamo 1.200 nel centro delle principali città italiane ed europee. Nel 2010 sottoscriviamo un accordo con Generali Immobiliare Italia SGR, ristrutturiamo un grattacielo a pochi passi dalla Stazione Centrale di Milano, ricaviamo 100 uffici per un totale di 300 postazioni di lavoro, 13 sale riunioni e illimitati uffici virtuali, con indirizzo postale, mailbox e numero telefonico dedicato: nasce Blend Tower. Nel 2011 lanciamo Bookingdom, gestionale creato per i partner di Rentxpress, una piattaforma di lavoro condivisa tra operatori professionali”. In Blend Tower trovano casa Amazon e LinkedIn, tanto per fare due nomi. A inizio 2013 risale l’ingresso del fondo Jv Capital nell’azionariato di Windows on Europe, per supportare ulteriori progetti di espansione. Gli orizzonti, adesso, sono globali. Pietro Martani presenta il suo business qui.